- Mittente
-
Fortini, Franco
- Destinatario
-
Einaudi, Giulio
- Data
-
6 febbraio 1980
- Luogo di partenza
- Milano
- Luogo di arrivo
- [Torino]
- Lingua
- italiano, latino, inglese
- Incipit
- Caro Giulio, grazie della tua risposta che non ho ancora ricevuta ma di cui mi ha letto copia la bravissima E.[ileen] Romano;...
- Explicit
- ...; e hanno ragione di voler invece essere altrettanti individuali centri di attrazione di futuri inediti. Tuo affezionato* | Franco Fortini
- Regesto
- E.[ileen] Romano ha letto a Fortini copia della risposta di Einaudi [1 febbraio 1980, #455] alla sua lettera [27 gennaio 1980, #454]. Sei nuovi poeti italiani (o come si chiami) può andare avanti [cfr. Fortini a Roberto Cerati, prima del 23 marzo 1980, #308]: tutti i curatori (con eccezione, forse, di Ginzburg, che per ottica romana meno avverte la questione), sono d'accordo che:
a) i volumetti non dovrebbero essere promossi con maggiore enfasi di normali titoli della “Collez.[ione] di Poesia”;
b) nel controfrontespizio dovrebbero recare «A cura di...» e i loro nomi;
c) dovrebbero avere 3 pp. di presentazione, non firmata, in cui si insiste sulla sua non-tendenza;
d) le raccoltine dei 6 autori, con una quarantina di testi ciascuno, sarebbero introdotte da schede biografiche e da un “grano” critico.
Fortini osserva che l'area editoriale della lirica è formata per tre quarti da discorsi intorno ai testi, poetiche, critica e metodi critici. Le alternative sarebbero: pubblicare testi pressoché senza commento, o con introduzioni ad personam (Mondadori, Garzanti, "Collezione di poesia"); accentuare fortemente la tendenza (già Guanda, ora la Società di poesia e, in genere, le edizioni minoritarie) con corsivi, risvolti, dichiarazioni; adottare la formula "rivista" o "almanacco", con testi ma non solo ("Specchio", «Nuovi Argomenti», Tabula, Autobus, ecc.)
Nei Sei nuovi poeti non si vuole indicare una tendenza, ma solo raccogliere editorialmente più fascicoli della "Coll.[ezione] di Poesia". Fortini se la sente, eccome, di dire la sua su inediti poetici, ma non di apparire come un «Lord Protettore» di una pubblicazione, per di più ricorrente, di soli testi poetici. Firmarne l'introduzione non sarebbe come scrivere una prefazione, né come dirigere una collana di poesia. Comporterebbe tutti i rischi di una polarizzazione (rifiuti di partecipazione e accuse varie, conoscendo il «genus inritabile vatum») e nessuno dei vantaggi di risolute scelte "di parte" o di tendenza. Fortini rischierebbe di essere attaccato e «sbranato», più di quanto non lo sia già, dalla «folla nevrotica» dei poeti. E alla sua età non si confanno prestazioni atletiche; anzi, Einaudi potrebbe presto collocarlo tra i suoi invalidi.
A Fortini non interessa impegnare quel po' di credito di cui dispone per esercitare un olfatto da New Poetry Talent Scout (che non ritiene di avere né reputa necessario per essere un buon critico). Montale, Luzi, Sereni, Pasolini, Zanzotto hanno scritto prefazioni ma mai diretto collezioni di poesia. Inoltre, alcuni collaboratori, a ragione, poco desiderano essere "diretti" e vorrebbero essere altrettanti individuali centri di attrazione di futuri inediti.
Il gioco non varrebbe il moccolo: Fortini può credere nel valore (raramente assoluto, talvolta relativo, più spesso di sola promessa) di un ms; può credere utile al metabolismo della casa editrice (più che alla Causa Delle Lettere) pubblicare questi volumetti; ma non crede nel valore primario delle scritture letterarie tra i compiti culturali del presente.
Non è casuale che Fortini non abbia mai diretto, in 40 anni di vita adulta, una rivista letteraria. Dirigerebbe, piuttosto, una rivista letteraria che guardasse alle scienze sociali di tutto il mondo. Fortini sa che l'ipotesi di una rivista non è patrocinabile dalla casa editrice, e laddove si trattasse di qualcosa di più coraggioso di un mero patronato (qualcosa come «Il Menabò» più che come «Strumenti critici») incontrerebbe potenti opposizioni. Ma, con la presente urgenza di fondamenta serie per una ripresa anche politica, per superare l'attuale chiusura di prospettive ideologiche, una rivista non potrebbe essere di sola lirica, anche se ospitasse un Montale in erba («che dico, un Saba»). Ha scritto benissimo Rossanda che la catastrofe presente è derivata dal rifiuto del PCI e del PSI di "leggere" gli anni Sessanta, se non da un vero distorcimento della realtà sociale 1962-72 da parte di politici, storici, intellettuali (anche einaudiani che si riuniscono il mercoledì) [cfr. Fortini a Giulio Einaudi, 23 dicembre 1979, #453].
A.[lfonso] Berardinelli, nel libro che sta preparando, tocca un'area giusta (F.[rancesco] Orlando, F.[ranco] Moretti – che ha scritto un contributo magistrale su «Calibano» –, in parte W.[alter] Siti, G.[iovanni] La Guardia, A. De Girolamo; ma anche, probabilmente, autori come la Morante e Volponi). Dimostra un'intelligenza insolita, benché sia giovane e improvvido (lo testimonia la gaffe di Rhêmes). Attenzione a non rimanere ammaliati da titoli come Crisi della ragione (giustamente criticato). Di Eco ne basta uno ogni vent'anni.
A Fortini sta non meno a cuore il “pacchetto” sul tema “traduzione” e l'opportunità di coinvolgere Agamben, Rugafiori, Carena, Cases [cfr. Fortini a Giulio Einaudi, 23 dicembre 1979, #453; Fortini a Carlo Carena, 2 luglio 1980, #263].
Fortini invita a farsi “un tesoro in cielo” contro la vergogna del silenzio sulla gente scellerata, e a dare subito, in “Nuovo Polit[ecnico]”, i pezzi bellissimi di Rossanda, chiedendo anche a F.[ederico] Stame di dare i propri.
- Nomi citati
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- Romano, Eileen
- Faccioli, Emilio
- Fossati, Paolo
- Ginzburg, Natalia
- Pennati, Camillo
- Vallora, Marco
- Montale, Eugenio
- Sereni, Vittorio
- Luzi, Mario
- Pasolini, Pier Paolo
- Zanzotto, Andrea
- Berardinelli, Alfonso
- Orlando, Francesco
- Moretti, Franco
- Siti, Walter
- La Guardia, Giovanni
- Morante, Elsa
- Volponi, Paolo
- Eco Umberto
- Rossanda, Rossana
- Saba, Umberto
- Agamben, Giorgio
- Rugafiori, Claudio
- Carena, Carlo
- Cases, Cesare
- Stame, Federico
- Testimoni
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-
Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»)
952-954
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Siena, Centro Studi Franco Fortini, Franco Fortini, Franco Fortini, Corrispondenza, scatola XXVI, cartella 69, Franco Fortini a Giulio Einaudi
lettera n. 14