Lettera n. 86

Mittente
Fortini, Franco
Destinatario
Vittorini, Elio
Data
17 giugno 1948
Luogo di partenza
[Ivrea]
Luogo di arrivo
[Milano]
Lingua
italiano
Incipit
Caro Elio, io posso anche morire di lebbra ma tu non ti fai vivo.
Explicit
È almeno la terza volta che finisco una lettera diretta a te, con questo concetto. Tuo | Franco
Regesto
Vittorini non si è più fatto vivo. Il suo libro è molto bello, e la prefazione ancora di più. Fortini ne scriverà sulla «Fiera», sperando che l'amicizia non lo renda troppo severo. Vittorini, brutto carattere, è bravo da fare invidia. E fa rabbia che nella prefazione bellissima continui a «mettersi in mutande». Fortini vorrebbe andasse a trovarlo Ivrea. Scrive articoletti sull'«Avanti!». Moravia gli ha scritto una lettera di quattro fogli [3 maggio 1948, AFF] su Agonìa, sopravvalutando la fonte kafkiana. A Fortini pare di non concludere nulla, ma non è concludere che gli importa. Vorrebbe andare in Francia e a Londra nell'estate, e chiede a Vittorini se conosce qualcuno là che potrebbe aiutarlo a orientarsi (Ruth parla inglese, lui no). Fortini vorrebbe sapere se insieme possono ancora fare qualcos'altro che i «congiurati buffi»: è almeno la terza volta che termina una lettera indirizzata a Vittorini con questo concetto [cfr. lettere del 22 gennaio 1948; e del 25 maggio [1948], AFF e APICE (#79)].
Nomi citati
  • Vittorini, Elio
  • Leiser, Ruth
  • Moravia, Alberto
  • Kafka, Franz
Testimoni
  • Milano, Centro Archivi della Parola, dell'Immagine e della Comunicazione Editoriale, Elio Vittorini, Elio Vittorini, Corrispondenza ricevuta, Franco Fortini
    lettera n. 2
  • Siena, Centro Studi Franco Fortini, Franco Fortini, Franco Fortini, Corrispondenza, scatola XVI, cartella 84r Franco Fortini a Elio Vittorini (arch. Urbinate)
    lettera n. 2
Edizioni
  • Vittorini, Fortini 2000, lettera n. 5, 223