- Mittente
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Fortini, Franco
- Destinatario
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Corti, Maria
- Data
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28 giugno 1972
- Luogo di partenza
- Milano
- Luogo di arrivo
- Milano
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Cara Corti, non mi sono più fatto vivo perché ho passato e passo un periodo molto brutto, di ansie e timori per la salute di mia moglie.
- Explicit
- Ne sa nulla? | Mi conservi la sua amicizia. Viene sera, suo | Franco Fortini
- Regesto
- Fortini non si è fatto più vivo perché sta passando un periodo di gravi preoccupazioni per la salute di sua moglie. Per un anno sarà ancora a Siena, ma la sua situazione non è ancora risolta e non sa quando potrà esserlo [cfr. Fortini a Corti, 29 luglio 1971, #112].
Non ha avuto risposta al telegramma spedito a suo tempo a New York per un convegno di italianistica in aprile. Pensando al proprio «orgoglio, più alto delle nubi» (Baudelaire), ricorda a Corti la straordinaria traduzione delle Fleurs che sta compiendo Giovanni Raboni.
Fortini pubblicherà una cinquantina di poesie, «Questo muro (Purg. XXVII, 35)» [cfr. Fortini a Vittorio Sereni, 28 giugno 1972, #1068], e a ottobre Einaudi stamperà un suo (curioso) romanzo breve di venticinque anni prima (Agonia di Natale – Giovanni e le mani) [cfr. Giulio Einaudi Editore a Fortini, 2 maggio 1972, #648; Giulio Einaudi a Fortini, 1 dicembre 1972, #443].
- Nomi citati
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- Leiser, Ruth
- Baudelaire, Charles
- Raboni, Giovanni
- Testimoni
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Pavia, Centro di ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell'Università di Pavia, Maria Corti, Maria Corti, COR 7.F
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