Lettera n. 747

Mittente
Fortini, Franco
Destinatario
Antonielli, Sergio
Data
23 aprile 1971
Luogo di partenza
Milano
Luogo di arrivo
Milano
Lingua
italiano
Incipit
Caro Sergio, per non venire alla Casa della Cultura ho delle ragioni buone e cattive.
Explicit
Ma come perdonare per conto degli altri, di quelli cui si è fatto danno indirettamente, e che nemmeno lo sanno? | Tuo affezionato | Franco Fortini
Regesto
Fortini ha ragioni buone e cattive per non andare alla Casa della Cultura. La ragione cattiva, poco onorevole, è che Montale lo ha ignorato. Se l'ha designato, l'ha fatto perché un po' di opposizione fa bene. A Fortini non piace il coro, di cui Antonielli non fa parte in quanto protetto da un'immunità accademica. Le ragioni buone sono: 1) la necessità di approfondire la non-poesia di Montale, la sua cultura e la sua politica (che sembrano quasi perfettamente l'inverso di quello che Antonielli ritiene debbano essere una cultura e una politica). Di questo Montale-contro-Montale non si può parlare in breve, ma si deve scrivere, e ci vorranno dieci o vent'anni; 2) l'incertezza di fronte a una valutazione critica di Satura che non sia quella specie di cooptazione provvisoria del lettore medio ai recessi della critica qualificata. Bisognerebbe saper dire in che senso le poesie bellissime di Satura sono contro il mondo morale, ideale e materiale che invece il libro, come prodotto e come operazione, favorisce. Fortini è settario e fazioso: per tutta la vita ha avuto contro una politica, letteraria e non letteraria, di cui i lettori cattivi di Montale hanno fatto parte. Ormai non chiede nulla per sé, ma per gli ignari che sono stati indirettamente colpiti.
Testimoni
  • Milano, Centro Archivi della Parola, dell'Immagine e della Comunicazione Editoriale, Sergio Antonielli, Sergio Antonielli, Serie «Corrispondenza», fascicolo «FORTINI FRANCO»
    lettera n. 3