- Mittente
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Bollati, Giulio (?)
- Destinatario
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Fortini, Franco
- Data
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2 gennaio 1964
- Luogo di partenza
- Torino
- Luogo di arrivo
- [Milano]
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Caro Fortini, | la mia coscienza, che ha ben altro per le mani, non può permettersi di raccogliere l'oscuro monito contenuto nel tuo lapidario messaggio di fine anno.
- Explicit
- In attesa, resta viva in me la speranza di rendermiti utile, se le mie possibilità e la tua superbia ce lo consentiranno.
- Regesto
- La coscienza di Bollati, che ha ben altro per le mani, non può permettersi di accogliere l'«oscuro monito» contenuto nel lapidario messaggio di fine anno di Fortini [?]. Ricambiando gli auguri, Bollati lo esorta a volare basso, non fare questioni d'anima dove è in gioco solo l'orgoglio (anche se non conosce le origini lontane dei conflitti psicologici tra Fortini e G.[iulio] E.[inaudi]), e a non mettere i rapporti contrattuali sul piano spirituale [cfr. Fortini a Bollati, 6 gennaio 1964, #164].
«Forse un giorno diventeremo amici (ovviamente dovrò meritarmelo). In attesa, resta viva in me la speranza di rendermiti utile, se le mie possibilità e la tua superbia ce lo consentiranno».
- Note
Lettera siglata Bl.mm
- Testimoni
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Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»)
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