Lettera n. 647

Mittente
Bollati, Giulio (?)
Destinatario
Fortini, Franco
Data
2 gennaio 1964
Luogo di partenza
Torino
Luogo di arrivo
[Milano]
Lingua
italiano
Incipit
Caro Fortini, | la mia coscienza, che ha ben altro per le mani, non può permettersi di raccogliere l'oscuro monito contenuto nel tuo lapidario messaggio di fine anno.
Explicit
In attesa, resta viva in me la speranza di rendermiti utile, se le mie possibilità e la tua superbia ce lo consentiranno.
Regesto
La coscienza di Bollati, che ha ben altro per le mani, non può permettersi di accogliere l'«oscuro monito» contenuto nel lapidario messaggio di fine anno di Fortini [?]. Ricambiando gli auguri, Bollati lo esorta a volare basso, non fare questioni d'anima dove è in gioco solo l'orgoglio (anche se non conosce le origini lontane dei conflitti psicologici tra Fortini e G.[iulio] E.[inaudi]), e a non mettere i rapporti contrattuali sul piano spirituale [cfr. Fortini a Bollati, 6 gennaio 1964, #164]. «Forse un giorno diventeremo amici (ovviamente dovrò meritarmelo). In attesa, resta viva in me la speranza di rendermiti utile, se le mie possibilità e la tua superbia ce lo consentiranno».
Note

Lettera siglata Bl.mm

Testimoni
  • Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»)
    727