Lettera n. 642

Mittente
Fortini, Franco
Destinatario
Vittorini, Elio
Data
15 dicembre 1963
Luogo di partenza
Milano
Luogo di arrivo
Milano
Lingua
italiano
Incipit
Caro Elio, mi dicono taluno racconti cose non troppo vere sui motivi del licenziamento dei miei amici Solmi e Panzieri; e, ora lo so, anche di me.
Explicit
Ti abbraccia il tuo | Franco Fortini
Regesto
Fortini sa che si dicono cose non tropo vere sul motivo del licenziamento dei suoi amici Solmi e Panzieri e – ora che l'ha saputo – anche proprio. Sa che è stato molto svalutata l'inchiesta di Fofi sugli immigrati a Torino, occasione di quegli episodi. Invita Vittorini a leggerne le bozze e a sospendere il giudizio sull'accaduto, ascoltando chi non è interessato alle cause prossime ma a quelle remote, non ai caratteri ma alle ideologie, per imparare a sospettare di quello che sembra ovvio e non «essere sbranato dai cani dell'indifferenza dei giovani e dei futuri». Vittorini dovrebbe imparare a diffidare delle persuasioni che si è creato negli anni. Questo ammonimento è il senso della lettera di “conversione” che Fortini avrebbe voluto scrivergli tante volte. Ora Fortini ha visto confermate le sue tesi su industria e letteratura, e sa di non sbagliarsi sull'insieme della situazione intellettuale e politica nazionale e internazionale (il modo di morire della vita) che tutti insieme hanno contribuito a determinare, ma che molti si rifiutano di giudicare, per non giudicare se stessi.
Testimoni
  • Milano, Centro Archivi della Parola, dell'Immagine e della Comunicazione Editoriale, Elio Vittorini, Elio Vittorini, Corrispondenza ricevuta, Franco Fortini
    lettera n. 7
  • Siena, Centro Studi Franco Fortini, Franco Fortini, Franco Fortini, Corrispondenza, scatola XVI, cartella 84r Franco Fortini a Elio Vittorini (arch. Urbinate)
    lettera n. 6
Edizioni
  • Vittorini, Fortini 2000, 240