- Mittente
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Fortini, Franco
- Destinatario
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Vittorini, Elio
- Data
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15 dicembre 1963
- Luogo di partenza
- Milano
- Luogo di arrivo
- Milano
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Caro Elio, mi dicono taluno racconti cose non troppo vere sui motivi del licenziamento dei miei amici Solmi e Panzieri; e, ora lo so, anche di me.
- Explicit
- Ti abbraccia il tuo | Franco Fortini
- Regesto
- Fortini sa che si dicono cose non tropo vere sul motivo del licenziamento dei suoi amici Solmi e Panzieri e – ora che l'ha saputo – anche proprio. Sa che è stato molto svalutata l'inchiesta di Fofi sugli immigrati a Torino, occasione di quegli episodi. Invita Vittorini a leggerne le bozze e a sospendere il giudizio sull'accaduto, ascoltando chi non è interessato alle cause prossime ma a quelle remote, non ai caratteri ma alle ideologie, per imparare a sospettare di quello che sembra ovvio e non «essere sbranato dai cani dell'indifferenza dei giovani e dei futuri».
Vittorini dovrebbe imparare a diffidare delle persuasioni che si è creato negli anni. Questo ammonimento è il senso della lettera di “conversione” che Fortini avrebbe voluto scrivergli tante volte. Ora Fortini ha visto confermate le sue tesi su industria e letteratura, e sa di non sbagliarsi sull'insieme della situazione intellettuale e politica nazionale e internazionale (il modo di morire della vita) che tutti insieme hanno contribuito a determinare, ma che molti si rifiutano di giudicare, per non giudicare se stessi.
- Testimoni
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Milano, Centro Archivi della Parola, dell'Immagine e della Comunicazione Editoriale, Elio Vittorini, Elio Vittorini, Corrispondenza ricevuta, Franco Fortini
lettera n. 7
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Siena, Centro Studi Franco Fortini, Franco Fortini, Franco Fortini, Corrispondenza, scatola XVI, cartella 84r Franco Fortini a Elio Vittorini (arch. Urbinate)
lettera n. 6
- Edizioni
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- Vittorini, Fortini 2000, 240