Mon cher Lattes, De Franchina j'entends, que tu te trouves de nouveau en Suisse et dans un camp à Lausanne, après t'avoir battu dans la vallée d'Ossola.
Explicit
Pour aujourd'hui mes meilleurs voeux et toutes mes amitiés et à bientôt, j'espère. | Ton
Regesto
Künzli ha saputo da Franchina che Fortini è di nuovo in Svizzera, in un campo di lavoro a Losanna, dopo la sconfitta in Val d'Ossola. Künzli è rimasto molto impressionato dalla partenza di Fortini per l'Italia. Peccato che Fortini non sappia leggere in tedesco. Künzli avrebbe molte domande da porgli per la sua tesi sull'angoscia: nessuno conosce la paura come Fortini, e gli altri che l'hanno vissuta in prima persona. Solo nell'avere paura e nel saperla vincere sta l'eroismo, e Fortini ha rischiato la sua vita per un ideale. Rischiando tutto per uno scopo, in amore o in guerra, si intraprende la strada della felicità.
Künzli immagina che Fortini trascorra le sue giornate scrivendo versi e articoli nel campo losannese. Vorrebbe leggere quanto scrive, e conversare di nuovo con lui, a Zurigo. Spera che Fortini e gli altri italiani in Svizzera possano iniziare presto una nuova vita in Italia. Spetta loro il lavoro più bello che un giovane possa desiderare. Anche Künzli, benché non abbia combattuto, e abbia vissuto nell'agio durante tutta la guerra, cercherà di rendersi utile in questo immenso lavoro di ricostruzione, spettante a tutti, affinché l'Europa non si sgretoli. Künzli non sa dove sarà nel prossimo futuro, ma spera di rivedere Fortini in Italia. Malgrado tutto, Künzli continua a sperare, perché crede nella realtà del bene, della verità e dell'amore. Perciò ha fiducia anche per Fortini. Gli scriva, per mantenere viva la loro amicizia.
Nomi citati
Schiavetti, Franca
Note
Indirizzo del mittente: «Arnold Künzli | Waffenplatzstrasse 48 | Zürich».
Testimoni
Berna, Archivio Svizzero di Letteratura, Arnold Künzli, Arnold Künzli, Corrispondenza, B-2, LAA bis Linder, Scatola 83