La lettera non è firmata né siglata ma, sulla base del contenuto e di alcuni elementi formali, il mittente più probabile è Daniele Ponchiroli, che si occupava prevalentemente delle fasi finali della realizzazione dei libri (aggiunte di prefazioni, indici, note, risvolti di copertina, ultime decisioni prima della stampa, revisioni bozze). Nella lettera si parla appunto di bozze, didascalie e indici. Ponchiroli utilizza la qualificazione «buone» in riferimento alle bozze, come fa in un'altra lettera a Fortini del 29 agosto 1961 («Quanto alle bozze buone del Singer», #928). Un altro dettaglio notevole è la formula di congedo «Molte grazie e molti cordiali saluti», che ritorna in altre due lettere di Ponchiroli a Fortini (21 agosto 1959, #917; 24 agosto 1961, #925) e, in forma lievemente variata («Molte grazie e tanti saluti cordiali»), nella lettera del 12 luglio 1962 (#933). Per contro, in nessuna delle molte lettere di Foà a Fortini (l'altro suo principale corrispondente einaudiano di inizio anni '60) si trova l'espressione di congedo «Molte grazie».