(L'unica indicazione temporale è «martedì». Dato che risponde alla lettera di Calvino del 24 luglio 1959 (#228) e Calvino risponde a sua volta il 30 luglio 1959 (#231), la lettera deve risalire al 28 luglio 1959.)
Luogo di partenza
[Bocca di Magra]
Luogo di arrivo
[Torino]
Lingua
italiano
Incipit
Caro Calvino, non so più bene che cosa fare, tutti mi tempestano di richieste.
Explicit
Son stato l'altro jeri a far visita a Cassola. Ti salutiamo affettuosamente tutti quanti. | Tuo | Franco Fortini
Regesto
Fortini è sommerso di richieste e non sa da dove iniziare [cfr. Calvino a Fortini, 24 luglio 1959, #227 e #228]. Dato che Brecht è più urgente, Calvino dovrebbe spedirgli subito l'indice del manoscritto, se non le bozze. Fortini può inviare entro il 10 agosto: una dozzina di nuove poesie; la prefazione, necessariamente evasiva; le note. Ma è impossibile che il libro esca ai primi di settembre: Fortini ha lasciato a Milano del materiale, tra cui la traduzione di un frammento del Manifesto di Marx versificato da Brecht e i testi delle poesie postume. Manzoni ha quasi finito la nota musical-discografica. Fortini l'ha incontrato ai primi di luglio, ma non gli scriverà.
Fortini ha tradotto più di 60 pagine di Queneau [cfr. Giulio Einaudi Editore a Fortini, 22 giugno 1959, #571]. Anche con il saggio sulla poesia è a buon punto, ma ha interrotto entrambi per terminare Brecht. Chiede quando non ci sarà nessuno all'Einaudi. Due giorni prima è stato a trovare Cassola.
Testimoni
Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»)