Lettera n. 393

Mittente
Fortini, Franco
Destinatario
Calvino, Italo
Data
15 maggio 1959
Luogo di partenza
Milano
Luogo di arrivo
[Torino]
Lingua
italiano
Incipit
Caro Calvino, che ti prende? Che miracolo! Una lettera fitta! E maledettamente seria!
Explicit
Ancora una volta grazie della lettera. È una buona manata sulla spalla e fraterno calcio nel sedere. Tuo | Fortini
Regesto
Fortini si stupisce («Che ti prende?», «miracolo!») della lettera «fitta» e «maledettamente seria» di Calvino [13 maggio 1959, AFF], e di non avere niente da obiettare («Che mi prende?»). La definisce «una buona manata sulla spalla e fraterno calcio nel sedere». Il testo di Fortini cui Calvino si riferisce [Consigli a pochi] è di almeno un anno prima e va corretto nel senso sostenuto da Calvino con precisazioni «straordinariamente acute e giuste». Fortini invita a non sorvolarle, ma a pensarci e a farne qualcosa, anche se il moralismo astensionistico tenderà sempre a prevalere in Fortini, e il suo contrario in Calvino. Fortini non si ricorda l'«immagine dell'amaca» [cfr. Fortini a Calvino, 9 maggio 1959, AFF], non è un collaboratore dell'«esoso giudeo surrealista» [Trotskij], ma chiede di prestargli il relativo libro, e magari il Milton [?]. Fortini manderà traduzioni da sottoporre a Mila. Ha già tradotto più di cento pezzi e complessivamente è molto contento. Purtroppo sono pochissime finora le poesie giovanili (rimate, gergali-villoniane) tradotte e traducibili «senza vergogna».
Testimoni
  • Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»)
    393
  • Siena, Centro Studi Franco Fortini, Franco Fortini, Franco Fortini, «Casa Calvino».
Edizioni
  • Calvino, Fortini 1998, 104