Lettera n. 381

Mittente
Fortini, Franco
Destinatario
Foà, Luciano
Data
7 febbraio 1959
Luogo di partenza
[Milano]
Luogo di arrivo
[Torino]
Lingua
italiano
Incipit
Caro Foa, ti ho fatto rimandare “La morte in Roma” perché assolutamente non avrei avuto tempo per una revisione...
Explicit
Ti saluto affettuosamente, tuo | Franco Fortini | Quanto sopra, naturalmente, chiede qualche riservatezza.
Regesto
Fortini ha fatto rispedire alla casa editrice La Morte in Roma, perché non avrebbe avuto tempo di compiere la lunga revisione che le condizioni del testo avrebbero richiesto. Fortini si dedica ora a Brecht, che ha ripreso a tradurre [cfr. Fortini a Foà, 13 giugno 1958, #731] e che vorrebbe terminare. Ruth sta leggendo Blanche [cfr. Fortini a Foà, 1° febbraio 1959, #736]. In merito alla conversazione con Foà, Fortini inizia a fornire qualche precisazione, in attesa di sapere (entro marzo) se e in che misura Olivetti gli rinnoverà il contratto [cfr. Fortini a Giulio Einaudi, 17 gennaio 1959, #403; Fortini a Luciano Foà, 13 maggio 1959, #743]. La casa editrice ha proposto a Fortini un contratto di traduzione (francese e tedesco) e uno di lettura. Fortini può impegnarsi a tradurre 120 cartelle al mese o a rivederne 240 . Lavoro che, se sommato a quello di lettore, gli precluderebbe altre attività editoriali. Perciò non accetterebbe meno di 150 mila Lire mensili. Possibili alternative: 1) contratto complessivo (traduzioni, revisioni, consulenza di lettura, presenza a determinate riunioni redazionali) di tre o più anni con clausole precise sulle modalità e sulla regolarità della retribuzione (150 mila Lire mensili); 2) contratto per sole traduzioni e, subordinatamente, revisioni, con clausole suddette (100 mila Lire mensili). Fortini prenderebbe in considerazione la prima ipotesi se il nuovo contratto Olivetti gli assicurasse altrettanto. Altrimenti dovrebbe “vendersi ad altri offerenti”, e la seconda ipotesi avrebbe carattere complementare. Fortini vorrebbe sapere subito se sia possibile discutere in questi termini, in maniera possibilmente riservata. In ogni caso, è grato a Giulio [Einaudi] per la «cortese sollecitudine».
Testimoni
  • Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»)
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