Lettera n. 365

Mittente
Fortini, Franco
Destinatario
Calvino, Italo
Data
27 novembre 1958
Luogo di partenza
[Milano]
Luogo di arrivo
[Torino]
Lingua
italiano, latino
Incipit
Caro Calvino, la colpa è mia, non ero affatto offeso, era solo un eccesso di fretta, come accade a chi di solito eccede in lettere ornate.
Explicit
Noi spesso, per lettera, digrigniamo i denti come selvaggi e, appena possibile, saremo tutti teleassassini. Ciao, tuo | Fortini
Regesto
Fortini, abituato a eccedere in lettere ornate, si scusa per l'eccessiva rapidità di una sua precedente lettera, causata dalla fretta [cfr. Calvino a Fortini, 24 novembre 1958, AFF]. Entrambi sono alienati («arcades ambo») e hanno la stessa cattiva coscienza di «umanisti informi» in un'Italia in cui la produzione non è ancora arrivata a fabbricare una vera «vera falsa educazione». Spesso per lettera "digrignano i denti" come selvaggi, ma appena possibile saranno tutti «teleassassini» come Mr. Hide quando vorrebbe aggredire pubblico e ballerine a teatro ma è frenato dalla presenza del mondo civile.
Testimoni
  • Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»)
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