Lettera n. 30

Mittente
Pavese, Cesare
Destinatario
Fortini, Franco
Data
[dopo ottobre 1946]
(La lettera è successiva al trasferimento di Pavese dalla sede milanese della casa editrice a quella torinese («sono scappato da Milano»), che risale all'ottobre 1946 (cfr. Mangoni 1999, p. 281).)
Luogo di partenza
[Torino]
Luogo di arrivo
[Milano]
Lingua
italiano
Incipit
Caro Fortini, | io sono scappato da Milano apposta per non più sentir parlare delle questioni amministrative lasciate insolute e soprattutto delle complicazioni con Politecnico.
Explicit
Mi dispiace che la Casa Ed[itrice] sia diventata una simile gabbia di matti, ma che vuoi farci? | Ciao. | Pav.
Regesto
Pavese ha lasciato Milano per non avere più a che fare con le molte questioni amministrative lasciate insolute e le inadempienze del «Politecnico». Pavese non ha colpa se la casa editrice si è trasformata in una «gabbia di matti». Non hanno sufficiente denaro per pagare Fortini e un'altra quarantina di traduttori nella sua situazione da molto tempo. Le traduzioni da Camus, Éluard e Gide sono state trattate da Vittorini in Francia, per la "Politec[nico] Biblioteca", e non lo riguardano. Fortini sarà messo in lista con gli altri creditori per Foglio di via.
Nomi citati
  • Éluard, Paul
  • Camus, Albert
  • Gide, André
Testimoni
  • Torino, Archivio di Stato di Torino, Einaudi, Einaudi, Serie «Corrispondenza con collaboratori italiani», cartella 83, fascicolo 1263 («Fortini»)
    11, 12, 13
Bibliografia
  • Luisa Mangoni, Pensare i libri. La casa editrice Einaudi dagli anni Trenta agli anni Sessanta, Torino, Bollati Boringhieri, 1999 (Nuova cultura, 70), 282n