Fortini risponde alla lettera di Giulio Einaudi Editore del 28 dicembre 1955, rivolgendosi a una dipendente einaudiana («Gentile signorina») della quale non ricorda il nome, come riferisce nella nota aut. per Renato Solmi: «p.[er] f.[avore] René, passa questa cart.[olina] a chi di ragione, non ricordo il nome né l’ufficio».